Creare un’azienda da zero e lasciare un lavoro stabile

Come renderla una buona idea e fare i passaggi giusti

Creare un’azienda da zero e  licenziarsi: perché ne parliamo? Aziona è nata ufficialmente nel Febbraio 2021, ma la sua creazione è stata progettata in un orizzonte di oltre due anni. Questa transizione mi ha portato a affrontare diverse tematiche e problemi, che ho risolto essenzialmente passandoci attraverso. Questa guida ripercorre i punti principali.

Per oltre dieci anni – tredici per l’esattezza – ho lavorato in una multinazionale europea. Partendo da un ruolo molto modesto, mi sono fatto strada e ho colto le opportunità fino a divenire manager di un dipartimento a 27 anni e responsabile di una business unit digitale e innovativa, basata a Milano, a 36 anni.

Ora avevo davanti a me una scelta difficile: lasciare tutto quanto avevo faticosamente costruito, sia in termini di posizione, che di benefit, stipendio e anche stabilità, per ripartire da zero, da solo.

Creare un’azienda da zero e licenziarsi: gli step.

Quando è il momento giusto per licenziarsi, senza doversene pentire?

Per me la scelta si è basata su tre pilastri:

  • Un business model testato e funzionante
  • Stabilità e pianificazione economica
  • Sostegno da parte del team

Tra questi motivi non figura insoddisfazione verso l’attuale posto di lavoro o desiderio di cambiamento. La vita da imprenditore è fatta di giornate molto lunghe, weekend di lavoro, incertezza e rischio continuo. La voglia di cambiare lavoro non è il presupposto corretto per creare un’azienda. Il rimpianto rischia di essere dietro l’angolo.

Business Model testato e validato

Non si può parlare di creare un’azienda da zero e licenziarsi senza un valido motivo per farlo. E un’idea ovviamente non basta. Le idee valgono (quasi) zero, ma di questo parleremo in uno dei prossimi episodi.

Va quindi ideato e disegnato un modello di business, abbozzando per lo meno un business plan e definendo un business model. Detto altrimenti: come pensi di fare i soldi, che servizi pensi di vendere, che costi aspetti di dover sostenere.

Per fare questo non occorre nulla -a parte la voglia di lavorare extra. Finita la giornata di lavoro, dove va avuta cura di dare il 200% sempre, e mantenere l’asticella altissima – non vogliamo farci brutta pubblicità, e fare il proprio dovere, quello per cui si è pagati, a regola d’arte, è di capitale importanza per un imprenditore, ci si mette al lavoro. Abbiamo scartato numerosi concept non funzionanti (o che non sapevamo far funzionare), studiato oltre cento aziende e prodotti potenziali competitor o comunque di interesse. Interagito con centinaia di contatti, familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, rivali anche. Raccogliere opinioni, pareri, bisogni, dati.

Questo processo per noi è durato circa due anni. Qualcosa di più se contiamo il brainstorming delle fasi iniziali dove si era tra amici davanti a un caffè senza la velleità di creare qualcosa di produttivo.

Creato un business model e un conseguente MVP (Minimun Viable Product, parleremo anche di questo), ok. Abbiamo qualcosa a cui pensare.

La nostra azienda da zero raggiunge lo step 1/2.

Stabilità e pianificazione economica

Creare un’azienda da zero e licenziarsi non sembra una buona idea se non hai modo di pagare le bollette e fare la spesa. Ci sono tanti stili di vita e diversi modi di accontentarsi, ma questo è di relativo interesse. Il mio tenore di vita è sempre stato votato alla frugalità e semplicità ma non per questo amo alzarmi nel cuore della notte pensando ai debiti.

Creare un’azienda assorbe più di tutte le energie che possiamo offrire. E durante questo processo volevo essere sereno e non dovermi preoccupare di come arrivare a fine mese. Non volevo sopratutto dovermi accontentare di accettare compromessi e mediocrità solo per poter fare cassa.

Ecco perché con larghissimo anticipo ho iniziato a programmare la mia stabilità economica. Fabbisogno mensile, tracciamento di entrate e uscite (oggi ci sono diverse app per farlo comodamente), investimenti di medio e lungo termine, stile di vita sostenibile e modesto.

Questo mi ha dato la tranquillità di avere indipendenza economica per qualche tempo anche senza percepire uno stipendio fisso (e anzi dover investire nella creazione dell’azienda).

Sostegno da parte del team

Un’avventura che non consiglio di intraprendere da soli. Meglio avere persone fidate attorno, con le quali lavorare e collaborare, ma anche che supportino la scelta che stiamo facendo. Anche  su questo punto importante torneremo in seguito.

Per il momento consideralo un punto da smarcare: se sei da solo in quest’impresa, ti serviranno x10 delle tue forze per non soccombere a pressioni e difficoltà.

Ogni bagaglio è più leggero se diviso su più spalle!

Creare un’azienda da zero e licenziarsi: quando?

Abbiamo attraversato tutti gli step e tutto sembra funzionare. Ma non arriva una notifica che ti avvisa “da oggi sei pronto a diventare un imprenditore di successo”. Il salto va ponderato e deciso cogliendo le opportunità.

Per Aziona, un provider di servizi digitali B2B, il momento giusto è stato dato nostro malgrado dal lockdown del 2020. Il nostro business in beta stava crescendo velocemente e la scelta era obbligata: o abbandonarlo o cederlo in mani terze, o dedicarcisi completamente.

A questo punto quindi ho preso la decisione e ho lasciato l’azienda, in un momento tra l’altro in cui il progetto di cui ero responsabile aveva appena concluso un ottimo anno. 

Sottolineo quindi come la decisione di lasciare il lavoro sia stata una scelta estremamente ponderata e valutata in un orizzonte di anni, non di mesi o settimane. Essendo comunque sempre stato al massimo della performance sul posto di lavoro, da fuori certamente molti ne sono rimasti stupiti ma se vi trovate in questa situazione consiglio davvero di non correre e di ponderare attentamente tutti i risvolti, partendo dal worst case scenario.

Una volta consegnata la lettera di dimissioni, è molto difficile tornare indietro. 

Creare un’azienda da zero: la serie

Quest’articolo fa parte di una serie di 4 puntate, dedicate a raccontare il percorso che ci ha portato a costituire Aziona, facendo attività di ricerca e sviluppo mentre eravamo tutti dipendenti a tempo indeterminato. Brevi pillole corredata da un video racconto per attraversare le scelte principali e i bivi che ci si trova ad affrontare nel creare un’azienda da zero.

Trovi tutte le puntate qui

aziona risorse ebook guida al debito tecnico

Scarica l’ebook “La guida definitiva alla comprensione del Debito Tecnico”

Iscriviti alla newsletter e scarica l’ebook.

Ricevi aggiornamenti, tips e approfondimenti su tecnologia, innovazione e imprenditoria.