Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali: incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese

Favorire una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva, agendo su più fronti per rilanciare la ripresa dell’Italia dopo l’emergenza sanitaria: con questo obiettivo il Governo ha predisposto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2021, un documento necessario per illustrare alla Commissione Europea le strategie di investimento dei fondi stanziati nell’ambito del programma Next Generation EU.

Denominato “Italia Domani”, il PNRR è suddiviso in 6 Missioni, ovvero le principali aree tematiche su cui intervenire individuate tenendo conto dei 6 pilastri della Next Generation EU e suddivise in Componenti, a loro volta suddivise in Investimenti e Riforme.

I progetti della Missione 1, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura”, sono finalizzati a dare un impulso decisivo al rilancio della competitività del Sistema Paese, ed è in particolare con la Componente 2, “Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del Sistema Produttivo”, che il Governo intende sostenere gli investimenti strategici nell’ambito della Transizione 4.0, attivando un vasto programma di incentivi fiscali a beneficio delle piccole e medie imprese.

Inoltre, nel novembre 2022, la Commissione Europea ha stanziato la seconda tranche da 21 miliardi di euro per il PNR a seguito della valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata dal Governo, che ha certificato il raggiungimento dei 45 target e obiettivi fissati per il primo semestre 2022.

Software 4.0 e PNRR

Un pilastro centrale della Componente 2 e delle agevolazioni fiscali a sostegno della digitalizzazione, in particolare, sono i Software 4.0: risorse indispensabili per abilitare la transizione digitale del mondo delle imprese, resa possibile grazie al riconoscimento di crediti d’imposta.
Entrando nel dettaglio, si tratta di software, system integration, piattaforme e applicazioni relative a investimenti in beni materiali nel contesto di Industria 4.0, quindi programmi e strumenti tecnologici in grado di integrarsi con i software gestionali e operativi già in uso al fine di ottimizzare la produttività.

Quali sono i vantaggi

A tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato è concesso un credito d’imposta alle condizioni descritte di seguito.

Beni materiali strumentali tecnologicamente avanzati

2022
  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costo totale ammissibile di 10 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti compresa tra 10 milioni di euro e fino al limite di costo totale ammissibile di 20 milioni di euro
Dal 2023 al 2025
  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino al limite di costo totale ammissibile di 10 milioni di euro
  • 5% del costo per la quota di investimenti compresa tra 10 milioni di euro e fino al limite di 20 milioni di euro di costi totali ammissibili

Il credito d’imposta può essere prorogato fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione.

Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0

Anche le spese per servizi sostenute attraverso soluzioni di cloud computing sono considerate ammissibili alle agevolazioni fiscali per la quota imputabile per competenza.

  • 2021: 20% del costo entro il limite massimo di spesa ammissibile di 1 milione di euro
  • 2022: 50% del costo entro il limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di euro
  • 2023: 20% del costo entro il limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro
  • 2024: 15% del costo entro il limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di euro
  • 2025: 10% del costo entro il limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di euro

Il credito d’imposta può essere prorogato fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati versati acconti pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.

Altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento)

  • 2021: 10% entro il limite massimo di costi ammissibili di 2 milioni di euro
  • 2022: 6% entro il limite massimo di spesa ammissibile di 2 milioni di euro

Il credito d’imposta può essere prorogato fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.

Altri beni strumentali immateriali

  • 2021: 10% entro il limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di euro
  • 2022: 6% entro il limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di euro

Il credito d’imposta può essere prorogato fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati versati acconti pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.

A chi è rivolto

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, comprese le stabili organizzazioni di non residenti, indipendentemente dalla loro natura giuridica, dal settore economico, dalle dimensioni, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Il credito d’imposta per gli investimenti in altri beni strumentali materiali tradizionali è concesso anche ai soggetti esercenti arti e professioni, ai soggetti in regime forfettario, alle imprese agricole e alle imprese marittime.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta, concordato preventivo senza continuità aziendale, altre procedure concorsuali. Sono altresì escluse le imprese sottoposte a sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Il diritto al beneficio è subordinato alla condizione del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per conto dei lavoratori.

Come accedere

Per i beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un certificato di conformità rilasciato da un organismo di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B, rispettivamente, e sono interconnessi al sistema di gestione della produzione o alla rete di fornitura dell’impresa. Per i beni il cui costo unitario di acquisizione non supera i 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione del legale rappresentante.

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